FINESTRE ALTE LIBRI VOCI CITTÀ

3 Luglio 2024, ore 16:00

«L’idea di Europa. Miti e Storie»

ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI SUL RINASCIMENTO – CENTRO PER L’UMANESIMO CONTEMPORANEO
 (Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi, Firenze)
Tra il 1943 e il 1944, in un’Italia e in un’Europa dilaniate dalla guerra, il grande storico Federico Chabod scriveva: «Il sentire europeo è un sentire di schietta impronta illuministica», per poi aggiungere: «la variazione fondamentale attuatasi nel concetto di Europa, ad opera del Romanticismo, fu precisamente la fine dell’atteggiamento polemico di fronte alla religione, soprattutto di fronte alla Chiesa cattolica». «Noi siamo cristiani, e non possiamo non esserlo: lo ha luminosamente provato, or è poco, Benedetto Croce. Non possiamo non esserlo, anche se non seguiamo più le pratiche di culto, perché il Cristianesimo ha modellato il nostro modo di sentire e di pensare in guisa incancellabile; e la diversità profonda che c’è fra noi e gli antichi, fra il nostro modo di sentire la vita e quello di un contemporaneo di Pericle e di Augusto è proprio dovuta a questo gran fatto, il maggior fatto senza dubbio della storia universale, cioè il verbo cristiano. Anche i cosiddetti “liberi pensatori”, anche gli “anticlericali” non possono sfuggire a questa sorte comune dello spirito europeo».
Parole in cui, a saper leggere, risuona la ricerca di un liberalismo laico ma al contempo “spirituale”, non riducibile cioè all’utilitarismo e all’individualismo. Una ricerca di dimensioni europee che negli anni Quaranta oltre a Chabod e Croce impegnerà grandi voci dell’intellettualità europea e occidentale, come ad esempio Johan Huizinga. Voci impegnate nel ribadire che sono le “idee” e non le “convenienze” a «muovere il mondo». Ed era anche questo, a ben vedere, il perimetro dell’importante iniziativa internazionale presa nel 1940 da un gruppo di intellettuali europei esiliati negli Stati Uniti (Thomas Mann, Lewis Mumford, Hermann Broch, Gaetano Salvemini e altri) e culminata in un libro manifesto intitolato The City of Man. A declaration on World Democracy. A ottant’anni da quel tempo tragico gran parte di questi problemi sono ancora aperti e il destino dell’Europa, mentre scriviamo, è ancora conteso tra guerra e pace, tra progetti democratici di inedite dimensioni e ricorrenti pulsioni antidemocratiche.
Per approfondire queste e altre questioni l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento e il Centro per l’Umanesimo Contemporaneo propongono una riflessione di tipo seminariale aperta a tutti e intitolata  L’idea di Europa. Miti e Storie, prendendo le mosse da due recenti volumi di storia dell’idee e di ambito europeo: Sante Lesti, Il mito delle radici cristiane dell’Europa. Dalla Rivoluzione francese ai giorni nostri (Einaudi 2024) e Paola Cattani, Un’idea d’Europa. Liberalismo, democrazia ed etica a inizio Novecento (Marsilio 2024).
L’incontro rientra nelle attività della sezione Contemporanea della rassegna Finestre Alte. Libri Voci Città.

 

Gli autori
Paola Cattani è professoressa associata di Letteratura francese all’Università di Roma Tre. Ex allieva della Scuola Normale di Pisa, ha svolto attività di ricerca e insegnamento presso istituti italiani ed esteri (Collège de France, CNRS, CNR, Università Statale di Milano e Università di Pisa). Specialista dell’opera di Paul Valéry, di cui ha pubblicato gli scritti politici inediti (P. Valéry, L’Europe et l’Esprit, Gallimard 2020), si occupa dei rapporti letteratura-politica e di storia intellettuale e delle idee.
Sante Lesti insegna storia contemporanea presso l’Università di Pisa. Formatosi tra l’Italia e la Francia, è uno specialista di storia culturale e religiosa dell’Ottocento e del Novecento. Oltre a molti articoli di ricerca su riviste nazionali e internazionali («Mondo contemporaneo», «Rivista di storia del cristianesimo», «European History Quarterly»), ha pubblicato due libri: Riti di guerra. Religione e politica nell’Europa della Grande Guerra (il Mulino 2015) e Il giornale del centrosinistra. «Il Punto» e i suoi lettori (1956-1965) Carocci 2020).
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