FINESTRE ALTE. LIBRI VOCI CITTÀ
17 aprile 2024, ore 16:0o
Marcello Flores e Silvana Arbia
«Diritti umani e genocidio. Dialogo tra un giudice e uno storico»
Centro per l’Umanesimo Contemporaneo – Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento
(Firenze, Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi 1)
La parola «genocidio» è un neologismo nato nel Novecento. Fu coniata nel 1944 dal giurista ebreo polacco Raphael Lemkin per esprimere un concetto composto dalla categoria di genere (génos) e da quella di eccidio (excidium da exscindere, annientare, distruggere). Un lemma dall’applicazione tuttora contesa e discussa, a partire dalla sua capacità di rappresentare un tipo generale e ideale di “violenza di massa” oltre specifici ambiti cronologici e storici. Winston Churchill ancor prima che il termine nascesse alluse alla necessità di una parola per indicare un «crimine senza nome», ma nonostante l’individuazione della parola il problema del suo riconoscimento nella ‘cronaca’ e nella ‘storia’ è ancora aperto. Sebbene con la Convenzione del 1948 il diritto internazionale ha sancito il significato di «genocidio» come definizione giuridica del tentativo di distruggere un popolo le controversie permangono e al contempo la realtà che il termine designa o potrebbe designare è in continuo movimento, scossa su scala globale da nuovi conflitti e nuove violenze. Per queste ragioni occuparsi oggi della ‘parola’ vuol dire tornare a riflettere sui suoi molteplici referenti: la Shoah o i crimini di guerra degli anni Novanta (anzitutto Ruanda, Bosnia), la possibilità di dare un nome a nuovi e più recenti massacri. Il riproporsi del problema nel nostro tempo presente (tempo ‘fuori di sesto’ direbbe Amleto) ne mostra infine il carattere fondamentalmente politico e giuridico oltre che lessicale e storiografico. Grazie al dialogo tra Marcello Flores e Silvana Arbia, moderato da Alfonso Musci (Centro per l’Umanesimo Contemporaneo), proveremo ad addentrarci nella complessità del problema e delle sue molteplici risonanze e a delineare lo stato generale di salute dei diritti umani (sono essi in espansione o in riduzione?) a 76 anni dalla Dichiarazione universale di Parigi (10 dicembre 1948). Sullo sfondo di una storia plurisecolare, avviata nel Settecento e dominata dall’intreccio di teorie filosofiche, politiche e giuridiche, dal lavoro concreto di organizzazioni e associazioni pubbliche e private e nel fuoco vivo di battaglie ideali e politiche condotte attraverso i secoli da personalità di prima grandezza come Cesare Beccaria o Eleanor Roosevelt.
Marcello Flores è professore ordinario di Storia contemporanea, ha insegnato ‘Storia comparata’ e ‘Storia dei diritti umani’ nelle Università di Trieste e Siena. Ha diretto il Master europeo in Human Rights and Genocide Studies (Università di Siena). Tra i suoi titoli Il Genocidio (il Mulino 2021) e Storia dei diritti umani (il Mulino 2023), che saranno al centro del dialogo con Silvana Arbia.
Silvana Arbia, già magistrato presso la Corte d’Appello di Milano, Chief of Prosecutions del Tribunale Penale Internazionale de L’Aia per il Ruanda (TPIR) e Registar della Corte Penale Internazionale de L’Aia (CPI), è stata responsabile dell’accusa in numerosi processi per genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra. In qualità di procuratore presso il TPIR ha emesso la prima sentenza a livello internazionale sul genocidio ruandese.
L’iniziativa rientra nella sezione Contemporanea (seminari e dialoghi su questioni emergenti del nostro tempo, dall’ordine mondiale alle nuove forme della politica) di Finestre Alte. Libri Voci Città, una rassegna a cura del Centro per l’Umanesimo Contemporaneo e dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento.